Il modello di un’interfaccia e il Wireframe Kit¶
Il livello di dettaglio più basso viene definito attraverso la creazione di un modello (chiamato anche prototipo o, in inglese “wireframe”) dell’interfaccia utente, definendo una struttura di massima dell’esperienza utente durante il suo percorso nella ricerca ed utilizzo del servizio.
La realizzazione di un prototipo “a bassa fedeltà” (in inglese, lo-fi) per un’interfaccia utente definisce:
- l’organizzazione degli elementi interattivi nello spazio disponibile sullo schermo;
- la collocazione dei blocchi di contenuto;
- la sequenza di passaggi (workflow) che l’utente deve fare per concludere un processo;
- le modalità di interazione o comportamento, ossia come l’utente interagisce con il prodotto.
Tutto questo viene impaginato senza tenere in conto alcun dettaglio “estetico”: durante questa fase infatti viene concretizzata soltanto la struttura portante del servizio e le soluzioni ipotizzate in fase di ricerca.
Questa scelta assicura che l’attenzione sia incentrata sugli aspetti fondamentali della navigazione e della struttura, nel pieno rispetto dei requisiti di progetto e dei bisogni dei cittadini da soddisfare. In questo modo si incoraggia la discussione e il confronto sulle soluzioni proposte.
Nella Figura 1 è mostrato un esempio di prototipo costruito con un programma di design, ma per costruire un wireframe si possono usare diversi metodi, dalla carta ai numerosi software messi a disposizione dal mercato specificatamente per questo scopo.
Il kit per la modellazione: il Wireframe Kit¶
Il prototipo a bassa fedeltà può essere modellato utilizzando il Wireframe Kit messo a disposizione da Designers Italia che può agire in diversi ambiti nella fase di design.
Si possono trovare i file sorgente del Wireframe Kit in formato Sketch sul repository GitHub dedicato:
Esso contiene una libreria di componenti come bottoni, campi di input, blocchi di testo, ecc.
Definisce inoltre dei pattern, ossia proposte di strutture di pagine tra le più comuni nei siti delle pubbliche amministrazioni, e proposte di flussi, come moduli per la ricerca di informazioni e menu di navigazione.
Concretizza e applica processi di interazione che sono il risultato di una fase di studio e ricerca (come descritto in dettaglio nella sezione Service Design).
Come si usa il kit¶
Per creare l’architettura di un sito o di un’app utilizzando il Wireframe Kit, sarà quindi sufficiente scegliere e assemblare i componenti e i pattern di cui il kit è composto.
Può essere aggiunta anche l’interazione per testare i workflows e i comportamenti desiderati. Il software scelto per costruire il Wireframe Kit è Sketch, uno strumento che permette la gestione dinamica dei simboli e la condivisione della libreria in modo trasversale a tutti i file su cui si intende lavorare. Sketch permette di cambiare le caratteristiche dei singoli elementi e personalizzarli in modo rapido e intuitivo.
Alternativamente, è possibile importare il file Sketch in altri programmi di prototipazione, come Adobe XD, Studio, o Figma.
Indipendentemente da quale strumento si decida di utilizzare, la fase di prototipazione lo-fi è estremamente importante sia in termini di efficacia, ai fini della realizzazione di un prodotto utile ed intuitivo, sia in termini di efficienza, perché revisionare un wireframe implica un effort minore rispetto a modificare continuamente un prototipo ad “alta definizione”.
Gli strumenti¶
Il Wireframe Kit è pubblicato su Github, una piattaforma che permette di visionare tutte le fasi di progettazione e sviluppo grazie al controllo di versione.
Per vedere il kit, i singoli componenti e i pattern, è sufficiente collegarsi alla piattaforma di InVision:
- Vedi il Wireframe Kit su InVision